DEL SISTEMA DELLA DISINFORMAZIONE ORGANIZZATA

DEL SISTEMA DELLA DISINFORMAZIONE ORGANIZZATA
“LaPresse è oggi la prima agenzia di stampa multimedia italiana a guida imprenditoriale. Produce notizie sotto forma di testi, immagini fotografiche e video, 7 giorni su 7 in tempo reale, 365 giorni l’anno, e fornisce i propri contenuti a oltre il 90% del mercato editoriale e broadcast in Italia.” Così è scritto sul sito web di questa agenzia di stampa del gruppo FIAT. Marco Durante, presidente di LaPresse, dice, in una intervista al Corriere della Sera:

“Sia chiaro, la nostra è una agenzia che chiude i conti in positivo. Nel 2016 abbiamo aumentato il fatturato del 12%. L’anno scorso abbiamo assunto 35 persone. Abbiamo 180 dipendenti diretti nelle sedi di Torino, Milano e Roma”.

Abbiamo già un paio di dati sui quali bisogna fare un paio di riflessioni:

1) le frottole raccontate ogni giorno in Tv, le panzane che si leggono ogni giorno sui giornali, le corbellaggini periodicamente pubblicate su rotocalchi e periodici, sono fabbricate, per il 90% da una singola impresa.

2) I giornalisti quindi leggono le notizie e le commentano ma non le fabbricano, né sanno un accidente di niente di ciò di cui parlano e di ciò che commentano. I giornalisti sono ignoranti per necessità del loro mestiere. Raramente vanno in giro a fare interviste, indagini, fotografie o riprese; passano la gran parte del loro tempo scaldando sedie in ufficio, dove ricevono le “veline” già preconfezionate, con sopra scritte le scemenze da raccontare e le immagini da commentare. I giornalisti e i commentatori della Tv recitano, come quando Terence Hill e Bud Spencer (attori comici) recitano le battute scritte per loro da Enzo Barboni (regista).

3) Il presidente dell’agenzia di stampa, tipo molto scaltro e determinato, che quasi al processo Corona si rifiuta di rispondere, racconta al Corriere:

– “..noi siamo in attivo, abbiamo aumentato il fatturato del 12%…assunto 35 persone…180 dipendenti..”.

Essendo scaltro, egli parla di percentuali ma non dice quanto ha fatturato. Però la dimensione di un’impresa si può stimare pure in rapporto al numero dei suoi dipendenti diretti, anche se molto approssimativamente. Qui dice che sono 180, dei quali 35 vengono assunti nel 2016. Questo significa che, con una piccola impresa di 180 dipendenti, che un anno prima sono solo 145, il nostro amico presidente riesce a produrre tutte quelle scemenze distribuite dalle reti televisive nazionali e quelle idiozie scritte sulla cartaccia stampata, dal pettegolezzo, alle notizie, alla cronaca e allo sport.

4) Le reti televisive e le imprese che stampano giornali e rotocalchi, tutti assieme, contano certamente molto più che 180 dipendenti e potrebbero fabbricarsi per conto proprio le frottole che pubblicano, anziché comprarle a prezzi di monopolio dall’unica agenzia di stampa, che peraltro ha una forza lavoro ridottissima rispetto alla loro e quindi è ragionevole immaginare che sia ridotta, rispetto alla loro, anche la sua capacità di fabbricare notizie, favole e pettegolezzi.

5) Nondimeno funziona così in tutto il mondo, pressappoco. Una notizia si può sentire, raccontata con le stesse parole, in orari diversi, da reti diverse, in diverse città del mondo. A chiunque è data la possibilità di fare la prova, il giorno di partenza per le vacanze. Prendiamo un italiano qualunque che vuole andare a fare le immersioni nelle Filippine, in inverno, o che vuole andare a Phuket a fare le batterie con le puttane tailandesi. Sente i TG della mattina, in Italia, prima di partire, su reti diverse, e si annota qualche frase stupida detta durante questi TG. Poi prende l’aereo e, dopo circa 15-20 ore, può sentire i TG in albergo a Bangkok, Hong Kong, Manila, su CNN e BBC, e sulle reti locali (peraltro può sentire CNN e BBC anche se va in vacanza nel Regno Unito o negli Stati Uniti) e confrontare quelle frasi cretine che si è annotato in Italia con le stesse frasi cretine raccontate dalle reti televisive estere. Certo ciò non significa che CNN, ABC, BBC e compari comprino i loro contenuti da LaPresse, del gruppo FIAT, ma un coordinamento c’è, ci deve essere, altrimenti non si spiega perché motivo i giornalisti di tutto il mondo dicano le stesse scempiaggini, in lingua diversa, quasi contemporaneamente, e usando le stesse espressioni idiote.

6) Quello che si può dimostrare al punto 5 vale sicuramente anche per la Cina comunista, il Vietnam comunista, il Laos, la Cambogia, l’Indonesia musulmana e (scommetto che, perché lì non ci sono mai andato) in Russia la musica non cambia.

7) Ritorniamo alle considerazioni sul rapporto tra il numero dei dipendenti e la smodata quantità di stupidaggini fabbricate da LaPresse. Dato che in Italia, il 90% delle sciocchezze pubblicate provengono da LaPresse, e dato che LaPresse ripete le stesse sciocchezze pubblicate all’estero, conseguenza logica vuole che sia LaPresse, piccola impresa con ricco portafogli, a comprare le sciocchezze da altri intermediari della disinformazione organizzata e non viceversa.

8) LaPresse lo ammette, e lo fa pubblicamente, tanto chi se ne frega di quali sono le fonti della disinformazione? “Nel 2010, con l’accordo con Associated Press e la distribuzione esclusiva in Italia dei contenuti dell’agenzia americana, LaPresse diventa agenzia di stampa, completando il proprio bouquet di servizi di informazione con i notiziari e i contributi testuali dall’Italia e dagli esteri”.

9) Però LaPresse ammette di essere in associazione (per raccontare frottole) con l’Associated Press, non con Reuters, non nella sua pagina web titolata “chi siamo”. C’è invece un suo articolo del 2014 in cui la piccola impresa annuncia il suo contratto triennale con Reuters. (http://www.lapresse.it/thomson-reuters-e-lapresse-annunciano-partnership-di-3-anni.html).

10) Risalendo alla proprietà di Reuters, Eustace Mullins arriva a qualche componente dell’immancabile famiglia Rothschild.

11) Possiamo concludere che:

A) le prime due fabbriche della disinformazione organizzata a livello mondiale siano proprio Reuters e Associated Press.

B) Tutte le agenzie di stampa del mondo comprano le frottole fabbricate da queste due agenzie, e quindi il coordinamento internazionale della diffusione delle frottole è relativamente semplice.

C) LaPresse compra sia dall’una che dall’altra, quindi i suoi dipendenti hanno poco lavoro da fare, e questo spiega anche il ridotto numero di persone che LaPresse impiega. Si tratta di comprare e vendere notizie fabbricate da altri, senza neppure selezionarle, e perlopiù già tradotte in italiano.

D) Il 90% delle fesserie distribuite in Italia sono fornite da LaPresse, che le compra da fornitori esteri e le vende agli editori di giornali e Tv italiani.

E) Giornali e rotocalchi di destra e di sinistra, televisioni di destra e di sinistra, dove per destra e sinistra li intendiamo tutti, da destra a sinistra, quale che sia la loro finta collocazione ideologica e/o politica, sostanzialmente comprano e distribuiscono la stessa immondizia.

F) Ogni volta che la stessa notizia la vediamo ripetuta e confermata da più fonti diverse, anziché considerare la ripetizione della novella da più fonti come una prova della veridicità della notizia, dobbiamo imparare che siamo in presenza di una truffa organizzata per gabbare i lavoratori contribuenti paganti. La ripetizione è l’azione con la quale il condizionamento operante imprime nel cervello dell’animale un qualunque messaggio che lo induca a qualche prevedibile comportamento, il quale è il comportamento dell’animale desiderato da chi lo ammaestra.

G) Raccontano sulla cartaccia stampata che LaPresse fattura circa dieci milioni di euro, con un utile netto di circa sessantamila (nel 2015). A quanto pare l’intermediazione delle frottole non è un affare molto redditizio, neppure quando si gestisce in monopolio e con alle spalle imprese come FIAT, Juventus e compari. Ci vuoi credere?

Published by economia, finanza e fisco

Come si gestisce l'impresa che sopravviva nel nostro sistema economico-giuridico? Cos'è il sistema economico e come funziona? Come funziona l'impianto giuridico-economico in Italia, in Europa e nel resto del mondo? Cosa studiano e a cosa servono gli economisti? Cosa studiano e a che servono gli insegnanti di economia politica? Come si controllano il sistema economico, i processi di produzione e consumo, di tutte le categorie di aziende? Come continuare ad ignorare il problema monetario, e il problema dell'alienazione del monopolio della sovranità monetaria, nonostante il tema sia stato oramai ampiamente descritto, spiegato, e le spiegazioni distribuite?

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